Dammi la palla, non scappare, ti picchio.
Lasciami stare, la palla è mia, non tirarmi i capelli.
MAMMA!!!
Fermi tutti, dichiaro interrotte le ostilità.
Ma, MAMMA! Lei mi ha detto… Lui mi ha fatto…
Ho detto tregua, e tregua sia!
Tutti a rapporto al tavolo del quartier generale (la cucina!).
La regola era: non si gioca con la palla in casa! Da questo momento si intende sequestrata!
Il fatto che il loro papà porti una divisa a volte aiuta. Sorrido.
Cerco di mantenere un contegno ed un aria severa, ma il mio cuore trabocca di grondante amore materno che trattengo con fatica: cucciolini, vorrei strapazzarmeli tutti.
Mi riprendo. Sono le cinque, ora di merenda. Vedrai che con la pancia piena si dimenticheranno anche di questa battaglia! Preparo un po’ di te, prendo il plumcake dalla dispensa ed inizio a sbucciare le mele. Come previsto i negoziati di pace hanno successo!
Ad un certo punto il più piccolo mi chiede: Mamma, ma tu che giochi facevi alla nostra età? Panico. Ed adesso cosa gli racconto?
Che i miei fratelli ed io passavamo le giornate al fiume facendo il bagno insieme al vecchio cane Dick? Che costruivamo capanne e combattevamo guerre con altre bande? Che ce le davamo di santa ragione e poi a casa non dicevamo niente?
La mamma e gli zii quando erano piccoli giocavano per le strade e per i campi insieme agli altri bambini del borgo, ma è passato tanto tempo e sono cambiate tante cose ed oggi purtroppo i bambini non possono più giocare come una volta.
Sarei stata più onesta se gli avessi detto che noi avevamo più libertà di sperimentare la vita, ma non me la sono sentita, non ancora almeno.
Presa dai sensi di colpa mi lancio in un azzardo: E se domenica andassimo a costruire una capanna sul fiume?
Una capanna? Come si costruisce una capanna, mamma?
E’ facilissimo, ci faremo aiutare dagli zii, vedrete che l’idea piacerà tanto anche a loro.
Autrice: zia Ita