Quanto conta il movimento nello sviluppo di un bambino? Conta tanto e non perché lo diciamo noi ma perché è scientificamente provato. Ad esempio l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda, a bambini e giovani, di praticare un totale di almeno 60 minuti al giorno di attività fisica. Altre tipologie di ricerche scientifiche sottolineano come la scelta di fare attività fisica e l’adozione di stili di vita attivi siano fortemente influenzati dalle esperienze motorie effettuate nei primi sei anni di vita e dalle capacità acquisite. Addirittura anche l’attività motoria della mamma durante la gravidanza influenzi lo sviluppo cerebrale e cardiovascolare del bambino, fino ad una minore incidenza di obesità.
Esiste però una stretta correlazione tra movimento e abitudini alimentari corrette. Il bambino attivo, infatti, tende ad alimentarsi in modo più sano e controllato e a prediligere spontaneamente cibi contenenti carboidrati e meno grassi. In generale è sbagliato imporre ai bambini uno o l’altro alimento o addirittura sottoporli a dieta forzata. È decisamente meglio educarli al movimento e insegnare loro regole alimentari semplici.
E in questo contesto la merendina può essere una valida alternativa? Secondo il Prof Giampietro, nutrizionista e medico dello sport, si. Vediamo cosa dice: “Si, le merendine possono essere un buona soluzione per la merenda, prima e/ dopo la pratica sportiva, hanno il vantaggio di essere monodose e tenere sott’occhio la quantità di calorie ingerite, hanno delle buone proprietà nutritive e garanzie igieniche. Essendo a base di carboidrati di rapida e lenta utilizzazione (amido e zucchero) compensano le richieste di energia che servono al cervello e ai muscoli per ricaricarsi nei momenti critici della giornata, come a metà mattina e di pomeriggio.”
Buone ragioni per fare sport: 1° parte
12.05.2016