Le origini della merenda in Italia
05.12.2018

Ragionando sull’etimologia del termine “merenda” (dal latino “merere”, che significa “meritare”) si comprende facilmente che in principio questo spuntino non occupava uno spazio consolidato, come il pranzo e la cena, nel piano dei pasti giornalieri. Bisognava meritarsela… Oggi le mutate condizioni socioeconomiche e i cambiamenti dello stile di vita hanno portato a considerare un modello più salutare e a suddividere l’alimentazione giornaliera in 5 pasti nell’arco della giornata.

 “Merenda, afferma Sergio Grasso, antropologo alimentare, è qualcosa che si è meritato… qualcosa che vale come ricompensa per un compito fatto, per una fatica che si è sopportata. La merenda è quindi una gratificazione funzionale, con un’alta carica di utilità per chi la consuma, data in premio per aver svolto qualcosa. Tutto questo rientra nella bella abitudine di consumare più pasti durante la giornata, cinque, due cospicui e tre breakfast, tre ‘rompifame’, che hanno la funzione di portarci alla fine della giornata con un carico calorico e nutrizionale adeguato e con una gratificazione che risponde alla necessità, ai gusti e alle abitudini di ognuno.”

Merendine alimento tipico del mercato italiano (come la merenda)Come la merenda anche le merendine sono un alimento tipico, quasi esclusivo, del mercato italiano. Figlie legittime della tradizione dolciaria di casa nostra, in nessun altro Paese europeo esistono prodotti definiti con questo nome. Quando traduciamo in un’altra lingua questo termine, dobbiamo, infatti, per forza, ricorrere ad un’intera frase per spiegare di cosa si tratta: “piccoli prodotti dolci da forno monoporzione”. Ne esistono 3 divere tipologie, che riprendono appunto ricette e ingredienti dai tipici dolci che facevano le nostre nonne: pasta sfoglia, base pandispagna, base pastafrolla. Secondo una ricerca Doxa – Aidepi nel nostro Paese il 38% degli italiani sono consumatori di merendine e lo fanno in media 2 volte a settimana. Gli “habitue” di questo prodotto soprattutto under 35 (il 59%) che alla merendina non sanno proprio rinunciare. Le merendine più amate dagli adulti sono le stesse che mangiavano da piccoli, a confermare un forte legame emozionale verso il prodotto: in testa quella tipo brioche seguita da quella a base di pasta frolla, tipo plumcake e a base di pan di spagna.  La merendina si colloca nella “top five” degli alimenti che i genitori danno ai propri figli preceduta da frutta, in testa con il 51%, yogurt (42%), snack salato (28%), e panino (24%).