Leggono le etichette, sono attenti alle informazioni nutrizionali e quando acquistano un prodotto alimentare per i propri figli lo scelgono principalmente in base a gusto, prezzo, aspetti nutrizionali e fiducia nella marca. E rispetto alle merendine, quando fanno spesa, i genitori italiani come si comportano?
Da una recente ricerca Doxa – Junior che ha analizzato le tendenze di acquisto dei genitori italiani per l’alimentazione dei propri figli (5-13 anni), è emerso che 2 genitori su 3 (66%) acquistano merendine e lo fanno sia per la merenda dei propri figli che per tutta la famiglia[1]. Un dato che conferma come le merendine siano un alimento trasversale a tutto il nucleo familiare, e non solo ai bambini, tanto che oggi, in Italia, i consumatori sono soprattutto adulti: ben 31 milioni e mangiano le merendine in media 2 volte a settimana[2].
Le merendine italiane riscuotono quindi la fiducia delle mamme e dei papà anche grazie al miglioramento nutrizionale avvenuto negli ultimi anni per renderle sempre più al passo con i tempi.
NEGLI ULTIMI 10 ANNI IN ITALIA: -20% DI GRASSI SATURI, -30% DI ZUCCHERI E -21% DI CALORIE – Nell’ultimo decennio infatti nelle merendine italiane è stato ridotto del– 30% il contenuto di zuccheri, del -20% quello dei grassi saturi e del -21% il contenuto calorico, eliminando completamente gli acidi grassi trans. E ancora, etichette più chiare, piccole porzioni ed equilibrate. Questa la risposta sul campo delle aziende dolciarie ad un consumatore sempre più consapevole nel pretendere prodotti più equilibrati senza rinunciare a gusto e piacevolezza. Un impegno volontario per la riformulazione dei prodotti che è andato anche oltre gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato tra AIDEPI (ora Unione Italiana Food) e il Ministero della Salute nel 2008.
“La riduzione della quantità di zuccheri, grassi saturi e del valore energetico per porzione ha reso le merendine, ancor di più rispetto al passato, una delle alternative nutrizionali alla merenda degli italiani, bambini ma anche adulti”, afferma la Dott.ssa Valeria del Balzo. “Le merendine sono caratterizzate da un modesto contenuto di calorie, vanno dalle 110 delle più semplici fino alle 180 delle più ricche, e permettono quindi di rifornire l’organismo della piccola quantità di energia che serve per arrivare ai pasti principali con un senso di sazietà adeguato e per mantenere la concentrazione in determinati momenti della giornata. Se consumate 1-2 volte a settimana, durante lo spuntino mattutino o pomeridiano, le merendine possono a tutti gli effetti far parte di un piano di alimentazione sano, all’insegna della varietà”.
LE MERENDINE NELLA “TOP FIVE” DELLE MERENDE CHE I GENITORI DANNO AI PROPRI FIGLI – Il consumo delle merendine, 1-2 volte a settimana, è quindi promosso dai genitori e dai nutrizionisti. Ricordiamo, in questa direzione, che secondo uno studio Doxa – AIDEPI, la merendina si colloca nella “top five” degli alimenti che i genitori danno ai loro figli, preceduta da frutta, in testa con il 51%, yogurt (42%), snack salati (28%) e panini (24%). L’81% dei genitori (8 su 10) dà a merenda ai propri figli una merendina e lo fa in media 2 volte a settimana, alternandola con altre tipologie di alimenti, nell’ambito di un consumo consapevole[3].
“La merendina è un alimento che deve fornire sia nutrienti che essere piacevole al palato”, afferma la Dott.ssa Valeria del Balzo. “Ogni genitore ha la capacità di scegliere il prodotto più adatto al proprio bambino, per questo il mercato offre una serie di merendine che possono rispondere oltre all’aspetto nutrizionale anche al gusto dei propri figli. È importante per la crescita dei bambini acquisire tutti i sapori ed essere in grado di scegliere nel tempo quello che preferisce”.
VENGONO PROPOSTE SUL MERCATO DOPO UN LUNGO LAVORO DI RICERCA E INNOVAZIONE – Un settore virtuoso, quello dolciario, che investe in innovazione di prodotto, legata alle merendine, circa 20 milioni di euro, pari al 2% del fatturato. Se sugli scaffali dei supermercati italiani si trovano merendine che hanno visto la luce 40 anni fa e che hanno saputo innovarsi e mantenere la loro iconicità, ci sono anche molti prodotti nuovi, ad alto contenuto innovativo, che sono frutto di un continuo lavoro di ricerca e sviluppo da parte delle aziende dolciarie. Ogni anno infatti entrano nel mercato 30-40 nuove merendine e per lanciarne una nuova ci vogliono da 1 a 5 anni, ma in alcuni casi si arriva anche a 10 anni.
[1] Ricerca Doxa – Junior 2018
[2] Ricerca Doxa – Unione Italiana Food 2019
[3] Ricerca Doxa – AIDEPI 2017