Per confutare questo falso mito che ci perseguita da anni nelle case di nonne e zie, ci rivolgiamo ad una voce autorevole come quella del dott. Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport, nonché professore di scienza dell’alimentazione e dietetica applicata alle attività sportive all’Università Cattolica del Sacro Cuore e del CONI campo della nutrizione. Il dott. Giampietro è anche membro del comitato scientifico dell’Associazione Biologi Nutrizionisti Italiani (ABNI) e coordinatore del gruppo tematico “Nutrizione, attività fisica e sport” della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU).
Dottor Giampietro, è vero che una spremuta d’arancia al giorno in inverno ci fa evitare di prendere l’influenza?
“Secondo quanto riportato nella Cochrane (“Vitamin C for preventing and treating the common cold”, 2013) – il documento di consenso che esamina tutte le evidenze descritte nel mondo scientifico – non esistono evidenze scientifiche sulla base delle quali poter affermare che il consumo di vitamina C protegge dal raffreddore. Insomma, la bella spremuta d’arancia al mattino può comunque essere una buona abitudine, ma non impedirebbe al raffreddore di rovinarci qualche settimana ogni anno”.
Da cosa derivano le credenze popolari, retaggio culturale del nostro più recente passato, sull’effetto terapeutico della Vitamina C?
“Quando parliamo comunemente di Vitamina C ci riferiamo all’acido ascorbico, appartenente al gruppo delle vitamine cosiddette idrosolubili, quelle cioè che non possono essere accumulate nell’organismo, ma devono essere regolarmente assunte attraverso l’alimentazione. Da moltissimi anni si discute molto sull’effetto preventivo e/o terapeutico dell’acido ascorbico sul raffreddore e sull’influenza. Di sicuro non lo previene, ma forse potrebbe avere un modesto effetto sulla sua durata, sulla base di alcune azioni attribuite alla vitamina C: protezione dei tessuti mucosi e generico potenziamento delle risposte immunitarie dell’organismo. Tuttavia, ad oggi, non è mai emerso nulla, a livello di evidenze scientifiche, che possa sostenere un legame di causa-effetto conclusivo e che giustifichi misure profilattiche di questo tipo nella popolazione generale”.
Come è possibile prevenire i malanni di stagione, specie nei più piccoli?
“Indubbiamente un’alimentazione corretta, che sia bilanciata e in apporto nutritivo e calorico, e il più possibile varia, è il segreto di Pulcinella per la prevenzione di numerose patologie. Fare pasti regolari, non eliminare nessuna categoria di cibi e prevedere almeno 5 porzioni giornaliere tra frutta e verdura di stagione, unita alla pratica regolare dell’attività fisica, meglio se quotidiana, rinforza le difese immunitarie e contribuisce ad evitare i più comuni malanni di stagione”.