“Saltare la colazione o la merenda non aiuta a dimagrire o a generare sensazioni di benessere; la perdita di peso è legata, piuttosto, alle porzioni consumate e al livello di attività fisica”. Non usa giri di parole Valeria Del Balzo, dottoressa laureata in scienze biologiche specializzatasi in scienza dell’alimentazione presso l’Università ‘La Sapienza’ di Roma e attualmente membro del direttivo della Società Italiana di Nutrizione Umana e della Società Italiana per l’Obesità oltreché socio fondatore della Nutrition Research Academy.
Che non sia un’abitudine – Il tema non è di certo inattuale: considerata i ritmi della vita quotidiana, può succedere di saltare un pasto. Ma farlo coscientemente cercando così una scorciatoia per dimagrire ha senso? “La colazione è un pasto fondamentale per cominciare le attività della giornata. Credere che saltando la colazione ci si senta meglio o si perda peso è totalmente errato. Anzi, dalla letteratura si evince come l’abitudine del non fare colazione sia strettamente correlata all’aumento di peso” – spiega l’esperta – “I breakfast skipper non solo non hanno un adeguato apporto di nutrienti essenziali, come vitamine e sali minerali, ma sviluppano anche una sensazione di fame molto elevata, che li porta a consumare alimenti ad elevata densità energetica, in porzioni più abbondanti rispetto agli standard”.
Benedetta merenda – E per lo spuntino di metà mattina e di metà pomeriggio il discorso non cambia, anzi: “La merenda rappresenta un momento per una piccola pausa atta a rifornire di energia l’organismo; anch’essa è un ottimo modo per tenere a bada l’appetito in vista del pranzo e della cena. I carboidrati complessi, contenuti nei cereali da colazione, fette biscottate o biscotti (preferibilmente integrali), che sono alla base di un’ottima colazione o merenda, influenzano, infatti, il rilascio e l’attività di ormoni che regolano la sazietà post-prandiale” conclude la dott.ssa Del Balzo.