Tutte le feste si porta via. Ma non prima aver fatto uno spuntino con la frutta secca, gli ultimi dolci di Natale (o la merenda preferita) e aver scoperto qualcosa in più sulla lunga tradizione dell’Epifania.
Chi è la befana – Il suo nome deriva dalla tradizione cristiana e dalla volgarizzazione del nome Epifania, intesa come la manifestazione della doppia natura, umana e divina, di Cristo ai Magi. Così nei dialetti italiani è la bifania,befania, pifania…fino a diventare un personaggio in carne e ossa. La personificazione di un dogma religioso ma anche la vecchina che nella notte a cavallo fra il 5 e il 6 gennaio si muove in sella a una scopa portando doni e dolci e cenere e carbone a sottolineare l’ambivalenza simbolica dell’anno che inizia e finisce, con il suo carico di positività e incertezza.
I biscotti di Strenia – L’immagine della befana è in alcuni tratti assimilabile alla divina Strenia, la dea che nelle notti d’inverno volava per spargere la fertilità. Strenna diventò anche il nome del regalo dei genitori romani ai figli nella festa de la Sigillaria quando venivano regalati biscotti dolci a forma di bamboline e animaletti, insieme a frutta secca e fave.
La calza della ninfa Egeria – Uno dei simboli più rappresentativi della festa dell’Epifania è sicuramente la calza della befana, dentro la quale sono custoditi i doni. La tradizione della calza si fa risalire addirittura alla ninfa Egeria, la consigliera divina di Numa Pompilio. Si narra che il re romano in occasione delle calende di gennaio fosse solito appendere una calza nella grotta della dea per ritrovarla il giorno dopo piena di doni ma anche di profezie e rimproveri.
Sorprese nei dolci – Non solo doni quindi ma anche il giudizio su ciò che è positivo e ciò che non lo è. Non a caso si chiamano scrutinii le sorprese che tradizionalmente si mettono nei dolci dell’epifania; in Francia ad esempio dentro la galette des rois, dolce tipico della festa del 6 gennaio, si nasconde una fava o una statuina del re magio: chi la trova diventa re per un giorno. A Cuneo la “Focaccia della Befana” è un dolce con “burla” a forma di margherita. Durante la preparazione si nascondono nei petali una fava bianca e una nera. Chi trova quella bianca avrà l’onore di pagare la focaccia, mentre al “fortunato” detentore della fava nera toccherà offrire il vino.
L’epifania del Duca di Ferrara – Tra le curiosità che riguardano il giorno dell’Epifania non mancano quelle di carattere storico come la decisione di Papa Liberio di spostare la festa della natività al 25 dicembre rendendo il giorno della presentazione ai Magi una festa autonoma o l’iniziativa di Ercole I, Duca di Ferrara, che nel 1473 in occasione dell’Epifania istituì una questua presso le famiglie più ricche per poi consegnare i doni ottenuti ai più poveri della città.