In molti sono d’accordo nel sostenere che condurre uno uno stile di vita sano e avere una corretta alimentazione non basti. È necessario, infatti, un moderato e costante esercizio fisico che porta maggiore ossigeno al cuore e al cervello favorendo anche la concentrazione.
Ad oggi i bambini fanno moltissima attività fisica, il problema è capire che cosa effettivamente fanno questi bambini. Nella maggior parte dei casi, infatti, da una parte c’è la convinzione che fare sport due o tre volte a settimana basti a dire che si conduce una vita attiva, dall’altra non si riesce bene a quantificare il tempo effettivo di esercizio: tra che ci si prepara e si inizia e quanto viene dedicato, in queste ore, alla teoria.
Questo è certamente uno dei fattori che ha contribuito all’incremento della sedentarietà: di una forma di sedentarietà che possiamo definire silente, perché noi crediamo che i bambini si muovano e, in realtà , non si muovono. I bambini vanno incoraggiati, infatti, ogni volta che è possibile, al gioco spontaneo, e stimolati a sfruttare ogni occasione per muoversi soprattutto in primavera quando la temperatura è mite.
A tal proposito, oggi, passiamo la parola al Dottor Giampietro che in una intervista per merendineitaliane.it chiarisce l’importanza dello stretto legame tra movimento e nutrizione anche per i bambini.
“Una corretta alimentazione e una regolare attività fisica sono gli elementi fondamentali per promuovere benessere e salute e per combattere molte malattie del mondo occidentale, comprese obesità e sovrappeso corporeo. Purtroppo abbiamo assistito negli anni ad un sempre crescente aumento del fenomeno della sedentarietà a tutte le età: maschi, femmine, bambini, adolescenti, adulti…ci muoviamo sempre di meno e non abbiniamo a questo minore movimento una minore introduzione di calorie e di energia attraverso il cibo” – afferma il Dottor Giampietro nel chiarire il peso che hanno il ruolo del movimento e dell’alimentazione nel diffondersi dell’obesità infantile.
Ma il segreto qual è? Secondo Giampietro non si tratta di ridurre ulteriormente l’introduzione di cibo, perché sarebbe un errore gravissimo, quanto invece promuovere uno stile di vita più attivo, più movimento sotto tutte le forme, non solo sport ma anche movimenti della vita quotidiana.