Merendine più sane e leggere: ecco come sono cambiate negli ultimi anni
26.01.2022

Più sane e leggere, con un ridotto apporto di grassi saturi, zuccheri e calorie. Negli ultimi dieci anni le aziende dolciarie si sono impegnate a riformulare i loro prodotti, per venire incontro alle esigenze di un consumatore sempre più attento alle proprie scelte alimentari. Ecco quali sono le caratteristiche delle nuove merendine, amate sempre più da grandi e piccini.

Riformulazione delle merendine: gusto ed equilibrio – In questi anni i settori ricerca e sviluppo delle aziende aderenti ad UNION FOOD hanno lavorato duramente per “alleggerire” le merendine, anche al fine di posizionare i prodotti da forno con le attuali esigenze nutrizionali di adulti e bambini. E ci sono riusciti: oggi le merendine hanno un contenuto calorico medio per porzione di 157 kcal contro le 200 kcal di dieci anni fa (-21%). D’altra parte la merendina non è altro che una piccola merenda; ed è proprio sulla porzionatura che i prodotti da forno confezionati hanno il maggiore vantaggio rispetto alla merenda fatta in casa. Una merendina apporta molte meno calorie di una porzione di pizza margherita da 100g (213kcal) o di un panino di 40g con 30g prosciutto crudo (210kcal). È stato ridotto del -30% il contenuto di zuccheri, del -20% quello dei grassi saturi e del -21% il contenuto calorico. E ancora, etichette più chiare, piccole porzioni equilibrate e scelte di marketing responsabili.

Obiettivo salute: la merenda sana – Forte è stata la risposta sul campo delle aziende dolciarie ad un consumatore sempre più consapevole nel pretendere prodotti più equilibrati senza rinunciare a gusto e piacevolezza. Un impegno volontario per la riformulazione dei prodotti che è andato anche oltre gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato tra UNION FOOD il Ministero della Salute nel 2008. “La riduzione della quantità di zuccheri, grassi saturi e del valore energetico per porzione rende le merendine, ancor di più rispetto al passato, una delle alternative nutrizionali alla merenda degli italiani – commenta la dott.ssa Valeria Del Balzo, biologa nutrizionista – Le merendine sono caratterizzate da un modesto contenuto di calorie, vanno dalle 110 delle più semplici fino alle 180 delle più ricche, e coprono in media tra il 6 e il 7% della quantità di energia raccomandata ogni giorno a bambini e ragazzi, che corrisponde proprio alla quota adatta per  ciascuno  dei due spuntini giornalieri in uno schema alimentare giornaliero fatto di 5 pasti. Una merendina quindi permette di rifornire l’organismo della piccola quantità di energia che gli serve per arrivare ai pasti principali con un senso di sazietà adeguato e mantenere la concentrazione in determinati momenti della giornata”.

Meno grassi saturi – Pensiamo che solo nel 2008 la quantità di grassi saturi presenti nelle merendine era di circa 11 g ogni 100 di prodotto: oggi è scesa a 8,8 g (-20%) scendendo al di sotto dell’obiettivo prefissato di 10 g, stabilito con il Ministero. Inoltre se si considerano solo le merendine base pan di spagna e pasta sfoglia – escludendo quelle pasta frolla – il contenuto dei grassi saturi è sceso addirittura a 6,4 grammi dimezzandosi rispetto a dieci anni fa. Oggi in media, in una merendina da 35 g sono presenti appena 3 g di grassi saturi: basti pensare che un panino con il formaggio o una fetta di crostata alla marmellata, caposaldi della merenda fatta in casa, ne hanno più del doppio, ossia circa 6 g. Inoltre vale la pena inoltre ricordare che in quest’arco di tempo nelle merendine delle aziende più importanti del mercato sono stati eliminati gli acidi completamente grassi trans.

Meno zuccheri – L’industria dolciaria nell’ultimo decennio si è anche impegnata per diminuire il contenuto di zucchero nei prodotti da forno, senza sacrificarne il gusto, con risultati davvero importanti visto che lo zucchero è stato ridotto del -30% passando dai 35g per ogni 100 g di prodotto del 2008 ai 25g del 2017 (l’obiettivo fissato con il Ministero della Salute era di 28 g). Oggi, quindi, una merendina dal peso di 35 g contiene circa 3,5g di zucchero in meno rispetto a dieci anni fa. Inoltre le aziende hanno immesso sul mercato, con successo, diverse tipologie di merendine meno dolci, come prodotti senza zuccheri aggiunti o a ridotto contenuto di zuccheri. Nel 2017 la quota di mercato delle merendine appartenenti alla cosiddetta area benessere (con meno grassi e zuccheri rispetto alla media) è arrivata al 18% del totale, a valore, con una crescita pari al +9%.