Dal salto della colazione al lievito che fa male ci sono anche falsi miti ai quali gli italiani credono meno
Torniamo a parlare di falsi miti, bufale alimentari dal web e dell’#OperazioneFalsiMiti. Dopo aver individuato le 4 bufale alimentari più diffuse sul web – dagli agrumi che servono a prevenire il raffreddore, ai grassi che fanno male e andrebbero eliminati dalla dieta, passando per le merendine piene di additivi tossici come l’E330, fino a mangiare ananas aiuta a bruciare grassi – smentite e approfondite dagli esperti, scopriamo quali sono invece le bufale alle quali gli italiani (per fortuna) fanno fatica a credere.
Nella top 3 dei falsi miti alimentari meno credibili e che hanno attecchito meno nell’immaginario del popolo del web al primo posto “ogni tanto la merenda e la colazione andrebbero saltare per stare meglio in salute”solo il 12% degli intervistati, a ragione, ritiene che il salto di colazione e merenda abbia degli effetti positivi sulla salute; al secondo posto ma con delle percentuali più alte “il lievito fa male alla salute” un falso mito che persiste per il 27% del campione ed “eliminare il glutine aiuta a dimagrire” (30%). Ma cosa ne pensano gli esperti? Ecco come commentano la nutrizionista e biologa, Valeria Del Balzo, e Luca Piretta, Specialista in gastroenterologia ed endoscopia digestiva, specialista in Scienza della nutrizione umana.
Saltare la colazione fa bene alla salute? – Niente di più sbagliato. Chi è abituato a non fare colazione in genere ingrassa di più di chi la fa regolarmente mentre la merenda aiuta a tenere e bada l’appetito – afferma Valeria Del Balzo – “La colazione è un pasto fondamentale per cominciare le attività della giornata. Credere che saltando la colazione ci si senta meglio o si perda peso è totalmente errato, anzi dalla letteratura si evince che l’abitudine a non fare colazione è strettamente correlata all’aumento di peso, inoltre è emersa una correlazione tra il saltare la colazione e lo sviluppo di adiposità e obesità”. E insieme alla colazione commenta anche l’importanza della merenda e delle due piccole pause giornaliere per ricaricare le energie fra i pasti principali – “La merenda rappresenta un momento per una piccola pausa atta a rifornire energia per l’organismo e anch’essa è un ottimo modo per tenere a bada l’appetito in vista del pranzo e della cena. Saltarle non aiuta a dimagrire o a generare sensazioni di benessere; la perdita di peso è legata alle porzioni consumate e al livello di attività fisica. Di certo non bisogna farne un dramma se per qualsiasi motivo si salta uno di questi pasti, l’importante è che il saltare i pasti in generale non sia un’abitudine”.
Il lievito fa male? – L’intolleranza al lievito non esiste e i test attualmente proposti per diagnosticarla non sono scientificamente validi. Il problema è spesso nella lievitazione sbagliata o l’intolleranza dipende da altri ingredienti – continua la dott.ssa Del Balzo – Se dopo aver mangiato pane e farinacei si avvertono, dunque, gonfiore addominale e meteorismo vi è una forte probabilità che questi alimenti abbiano subito una lievitazione troppo rapida, con aggiunta di alfa-amilasi e di ‘miglioratori’, la cui fermentazione nell’intestino può dare adito alla formazione di gas e ad una digestione lenta. Escluse con certezza, attraverso test specifici, le allergie alimentari al grano, all’alfa–amilasi e ad altri componenti insieme ai quali il lievito viene ingerito, sarà consigliabile una visita specialistica da un gastroenterologo per determinare la vera natura dei sintomi avvertiti e la possibile presenza di malattie croniche intestinali
Senza glutine la dieta è light? – Non è dimostrato da alcuna evidenza scientifica mentre è vero che la dieta dei celiaci è più ricca in grassi – afferma Luca Piretta – Non esiste nessun fondamento scientifico che possa indurre a credere che una dieta gluten free possa svolgere alcun ruolo nel calo ponderale. Il glutine rappresenta una parte della componente proteica dei cereali che lo contengono. La quota proteica dei cereali contenenti glutine si aggira intorno al 10-12%, mentre è presente tra l’8 e il 10% nei cereali gluten free, che sono peraltro più ricchi in carboidrati (riso) o grassi (miglio o mais). Di conseguenza l’apporto calorico cambia poco o può essere addirittura superiore…”
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