Ecco il parere degli esperti sull’importanza dell’educazione alimentare dei bambini e sulla vita attiva per uno sviluppo sano e un corretto stile di vita
Divieti alimentari? Meglio l’educazione – Vale per grandi e piccini: tutti vorremmo mangiare gli alimenti che più ci piacciono e ci gratificano. Ma se gli adulti – si spera – hanno la percezione dell’importanza delle moderazione e dei limiti per un’alimentazione equilibrata come comportarsi con i bambini? Fino a che punto è giusto cedere alle richieste alimentari dei figli? Abbiamo raccolto il parere della psicologa dell’educazione e docente presso l’Università della Sapienza di Roma Anna Maria Ajello, che ha esordito dicendo: “Insegnare a mangiare e ad avere gusto per i cibi dovrebbe rientrare nell’impegno educativo dei genitori” – e ancora “Mangiare non può essere lasciato alla spontaneità”.
La psicologa sostiene sia importante educare anche i più piccoli al gusto senza dimenticare due fattori fondamentali, il senso del limite e della moderazione: “È piacevole mangiare ma il gusto va educato . Inoltre, possiamo dire che mentre impariamo a mangiare c’è un senso di autenticità che va perseguito senza dimenticare il senso del limite e della moderazione nell’utilizzo dei cibi: una costante che dovrebbe accompagnarci in tutta la nostra vita ed è giusto che i bambini imparino il prima possibile.” Per i genitori è importante avere una relazione equilibrata con il cibo, senza eccessi, sia nel senso del divieto che nel senso del “laissez-faire”.
Attenzione, quindi, a non cadere nel tranello delle liste degli alimenti buoni e cattivi… “In generale – afferma la dott.ssa Ajello – le liste degli alimenti vanno evitate il più possibile perché risultano incomprensibili ai bambini più piccoli, nei loro fondamenti, e invece per i più grandi costituiscono un elemento di potenziale trasgressione. Da questo punto di vista è piuttosto utile che i genitori mirino a diversificare l’alimentazione, in modo che i bambini e i ragazzi non si concentrino solo su alcuni alimenti, in particolare quelli che possono risultare più appetitosi per loro, e che siano attenti a costruire con loro il menù o gli alimenti che durante la settimana intendono proporre in modo da renderli sempre più consapevoli dei criteri di scelta e quindi potenziali alleati nella realizzazione della vita quotidiana a tavola.”
Meglio incoraggiare i bambini a una vita attiva improntata al movimento, come ricorda il nutrizionista e medico dello sport Michelangelo Giampietro: “Purtroppo abbiamo assistito negli anni ad un sempre crescente aumento del fenomeno della sedentarietà a tutte le età: maschi, femmine, bambini, adolescenti, adulti…ci muoviamo sempre di meno e non abbiniamo a questo minore movimento una minore introduzione di calorie e di energia attraverso il cibo. Il segreto qual è? Non è tanto ridurre ulteriormente l’introduzione di cibo, perché sarebbe un errore gravissimo, quanto invece promuovere uno stile di vita più attivo, più movimento sotto tutte le forme, non solo sport ma anche movimenti della vita quotidiana, ovvero i semplici gesti che hanno accompagnato e che dovrebbero ancora accompagnare le nostre ore trascorse nelle varie faccende sia lavorative che domestiche”.