Quanti pasti è opportuno consumare ogni giorno?
30.01.2020

“Fare cinque pasti al giorno influisce sul benessere generale dell’organismo”: a dirlo è Marcello Ticca, nutrizionista clinico, laureato in Medicina e Chirurgia, in Scienze Biologiche e in Farmacia all’Università di Roma La Sapienza.

Nessun dubbio quindi sul numero di pasti al giorno: “Chi consuma la stessa dieta ma distribuita su 5 pasti, finisce per avere meno colesterolo, una glicemia più bassa, una insulinimia più bassa, una migliore tolleranza al glucosio, minore peso corporeo e minore adiposità, quindi minor rischio di malattie cardiovascolari e di diabete” – spiega il nostro esperto – “Oggi fare 4/5 pasti è consigliato per combattere il diabete, i disturbi cardiocircalotari, metabolici, respiratori e digestivi”.

Insomma viene capovolto lo stereotipo classico che ancora oggi perdura: “Un tempo si diceva che era meglio evitare di mangiare fuori pasto, perché si temeva che i fuoripasto potessero essere troppo calorici o di scarso valore nutritivo e squilibrare gli equilibri della dieta giornaliera. In realtà è una convinzione molto datata”.

Quanto mangiare – Ma in termini di quantità come bisogna comportarsi? Per il professore “lo spuntino di metà mattina, ad esempio, non deve essere eccessivo per evitare di arrivare al pranzo con meno appetito, ma è utile per un miglior rendimento nelle ultime ore della mattinata. Quello di metà pomeriggio è ancora più importante e deve servire per allontanare atteggiamenti tipici dei giorni nostri, ovvero quella spasmodica ricerca di cibo quando si rientra a casa prima di cena o la voglia di un dolce la sera”.

E le merendine? – Per il prof. Ticca “prima di tutto bisogna precisare cosa si intende per merendine: prodotti dolci, monodose, al forno, a base di pan di spagna, pasta frolla, brioche, che sono la riproposizione industriale delle ricette della nonna. Sono prodotti che presentano una serie di vantaggi e che, anche se sono stati poco considerati in passato per gli spuntini, sono invece adattissimi nel quadro attuale. Innanzitutto non espongono al rischio dell’obesità in quanto sono monodose – vanno dalle 100 alle 150 calorie, cioè meno delle merende tradizionali che superano sempre le 200 calorie – hanno delle buone qualità nutritive – perché a base di farina, latte, uova – hanno facilità d’uso e garanzie igieniche. Inoltre, hanno un gusto dolce che, secondo alcune ricerche, influisce positivamente sull’umore. Io li consiglio anche a coloro che seguono una dieta”.