Le regole auree per non cadere nel tranello delle bufale alimentari dal web
Cosa bisogna fare quando ci imbattiamo in una notizia allarmistica che riguarda un alimento o una bevanda, e non sappiamo capire se è vera oppure falsa?
Ecco le 5 regole d’oro dell’#OperazioneFalsiMiti, firmate dal team di blogger ed esperti, per scongiurare il rischio di cadere vittima di una bufala.
1. Verificare le fonti di informazione. Se l’assenza di filtri sul web, unita alla viralizzazione delle informazioni, favorisce la diffusione di notizie scarsamente attendibili, è sempre consigliabile verificare la notizia su più fonti, anche per sviluppare maggior spirito critico rispetto all’informazione. Perdete un po’ di tempo, confrontate i punti di vista. E cercate di ragionare con la vostra testa.
2. Cercare la conferma di un esperto (medico, nutrizionista) prima di credere in quello si legge. La rete, nella sua democraticità, ha favorito la diffusione di contenuti generalisti, spesso mascherati da un taglio scientifico. È sempre bene quindi cercare l’opinione di un esperto qualificato, prima di credere a quanto affermato da chi non ha competenze per farlo.
3. Essere consapevoli della complessità della scienza. È un errore pensare che la scienza equivalga ad una verità assoluta e universalmente valida. In realtà, soprattutto in campo nutrizionale, i giudizi scientifici si caratterizzano per la complessità dei contenuti e per il relativismo dei punti di vista. E non sempre alcune conclusioni restano invariate nel tempo. Occorre quindi essere consapevoli della complessità della scienza e che la verità si costruisce negli anni, anche cambiando pareri e opinioni alla luce di nuove acquisizioni e ricerche.
4. Non indulgere nel sensazionalismo mediatico e nelle estremizzazioni. Bene e male, bianco e nero, è facile cedere al piacere rassicurante delle verità assolute che non rendono giustizia alle verità scientifiche contribuendo ad ingenerare falsi miti.
5. Modificare i comportamenti sul web e uscire dall’effetto “imbuto” della rete e scoprire nuove fonti e più punti di vista. Così come affidarsi all’innumerevole vastità delle informazioni rischia di far incorrere nelle bufale, allo stesso tempo limitarsi alla consultazione degli stessi contenuti può risultare controproducente. La conduzione delle ricerche a partire dalle medesime fonti aumenta il rischio di incorrere in bufale, meglio quindi considerare sempre nuove fonti, possibilmente più “scientifiche” rispetto all’oggetto di ricerca.
Per saperne di più segui l’hashtag #OperazioneFalsiMiti e leggi il qui il parere degli esperti